Lettera a una donna in rinascita

Sola. Sei sola di fronte ad una malattia che irrompe nella tua vita, all’improvviso, senza il minimo preavviso. Sei sola perché sei tu a doverla affrontare e nessun altro può farlo al posto tuo. Ti possono dire “lo affrontiamo insieme”, ed è bellissimo che qualcuno voglia esserti accanto in un momento così difficile per te, ma in realtà sei l’unica a doversi rimboccare davvero le maniche per vincere la morte. Sei tu quella che rischia di non farcela, nessun altro.

In quanti ti hanno detto che sarebbero venuti a trovarti? Quanti, dopo aver dato loro la notizia che non avresti mai voluto dare, ti hanno promesso di esserti vicina? Quanti di questi hanno mantenuto la loro parola? Solitamente pochi, molto pochi (e quei pochi tieniteli stretti!). La malattia ha la capacità di svelare le persone per quello che sono, non ti fa più perdere tempo con inutili rapporti di facciata.

Già, il tempo…perché il tempo acquista tutto un altro sapore quando si passa attraverso il cancro. Ogni minuto, ogni singolo istante della nostra vita acquista improvvisamente un valore inestimabile. E quale folle vorrebbe sprecare il tempo che rimane, che sia un giorno, un anno o cinquant’anni, dietro a cose inutili e prive di senso? In questi casi la parola d’ordine è “pulizia”. Spazza via il superfluo dalla tua vita, i rapporti inautentici e tutto ciò che è lontano dalla tua anima. Concentrati su quello che ti è più caro e su quello che ti scalda il cuore. Basta con il senso del dovere, ora prenditi cura di te. Hai bisogno di te!

In questa solitudine, che ovviamente non hai scelto, puoi, però, scoprirti una leonessa. L’essere soli può diventare l’occasione per guardarsi dentro, per avere un po’ di silenzio ed ascoltare soltanto la propria voce interiore. A volte può far paura parlare con se stessi, ci si confronta con le proprie paure e insicurezze. Magari passi davanti allo specchio e non ti riconosci. Il fisico è inevitabilmente diverso, provato da operazioni e chemioterapia, i capelli cadono a ciocche, il viso è gonfio…ma se guardi bene c’è qualcosa di te che nessuno potrà mai cambiare: i tuoi occhi. Sì, quegli occhi riflessi nello specchio io li ho guardati spesso, e sono stati la mia ancora di salvezza. Guardali anche tu, e parlati. Nessun altro può capirti meglio di te stessa, perché sei tu quella che sta affrontando tutto questo. I tuoi occhi sono lì a ricordarti che ci sei, che sei viva! E se sei disorientata, spaventata o preoccupata, e senti quel magone nello stomaco, allora piangi, falle uscire quelle lacrime. Liberati! È soltanto da liberi che si può ricominciare a vivere, ma vivere sul serio!

Sai quel sogno nel cassetto, che magari hai tenuto nascosto per tanto tempo? Tiralo fuori, soffia via la polvere e rimettilo a lucido. È giunto il momento di far brillare i tuoi sogni! Basta rimandare. La vita si prende gioco di chi rimanda a momenti migliori. Il cambiamento è qui, ORA!

E allora buona vita a te, cara splendida donna in rinascita! Ad maiora!

© Giorgia Mauloni

In occasione dell’iniziativa “Ottobre rosa”, il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno 

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