In un periodo storico di perenne crisi economica, la concorrenza lavorativa è sempre più agguerrita e affamata. Come riuscire a distinguersi senza farsi schiacciare? Solitamente il primo comportamento che si mette in atto quando ci si trova in queste condizioni è guardare ciò che fa l’altro, e molto spesso capita che si tenda a modellarsi a questo su competenze e modo di proporsi alla clientela. Attenzione: l’altro però non siamo noi! Se ci concentriamo troppo all’esterno, copiando addirittura il concorrente, il fallimento è assicurato: diventeremmo soltanto un’ennesima copia ma non avremmo quel “qualcosa in più” che ci farà distinguere. Proviamo invece a tornare in noi stessi, a guardare le nostre competenze (che eventualmente possono essere ampliate) e soprattutto le nostre potenzialità e talenti. È proprio su questo che si fonda il personal branding, ossia il promuovere la propria figura professionale rimanendo fedeli alle nostre caratteristiche che ci distinguono e quindi aderendo a chi siamo. Focalizziamoci su di noi, alleniamo e rafforziamo le nostre potenzialità per raggiungere una maggiore sicurezza, ed in questo modo non sentiremo nemmeno più il bisogno di guardare fuori. Un lavoro che ci rispecchi e da cui trapeli passione si distinguerà senz’altro dal resto della massa, che tenderà ad essere sempre più omologata.
Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.
Carl Gustav Jung
© Giorgia Mauloni